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Channel: riforma Rai - Davide Maggio
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MATTEO RENZI: A MARZO LA RIFORMA RAI. GUBITOSI ACCELERA, OK DELLA VIGILANZA AL PIANO NEWS

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Matteo Renzi, Rai

Tirato per la giacchetta, Matteo Renzi ha fissato una scadenza. La tanto discussa riforma del servizio pubblico partirà a marzo: “vogliamo fare della Rai la più innovativa azienda di produzione culturale” ha affermato il premier nell’intervista rilasciata al Tg1 lo scorso 14 febbraio. Il Presidente del Consiglio sembra determinato – almeno nelle intenzioni – ma ancor di più lo è il DG Luigi Gubitosi, il quale non vede l’ora di attuare i cambiamenti in progetto.

Il mese di marzo è alle porte, la partita in gioco è alta. E i tempi d’azione sono ristretti. A metà 2015 scadranno infatti i mandati del CdA e del Direttore Generale, mentre nel maggio 2016 scadrà la Convenzione con la quale lo Stato affida in esclusiva alla Rai la concessione del servizio pubblico radiotelevisivo. La volontà di Gubitosi è quella di premere l’acceleratore soprattutto per quanto riguarda la sua riforma dell’informazione. Ma, anche in questo caso, gli ostacoli non mancano.

Rai, Gubitosi contro l’immobilismo di sindacati e politica

Il nostro piano è un atto serio e moderno che avvicinerebbe la Rai alle migliori emittenti europee. Eppure incontriamo grandi, tenaci resistenze. Di fronte abbiamo il ‘pc’: il partito della conservazione, che unisce una parte del sindacato a una parte della politica. Il loro obiettivo è l’immobilismo

ha dichiarato il DG Rai a Repubblica, con esplicito riferimento alle forze contrarie. Come se non bastasse, tra le righe Gubitosi ha anche rifilato una frecciata proprio al Governo.

Matteo Renzi e il ministro Padoan li sento al mio fianco, ma chi ricopre certe responsabilità sa bene che i problemi vanno affrontati per tempo. Le aziende che hanno fronteggiato i problemi all’ultimo momento hanno fatto tutte una brutta fine

ha aggiunto il top manager di Viale Mazzini, rimarcando la necessità di fare presto. La riforma dell’informazione architettata dal DG – lo ricordiamo – prevede l’iniziale accorpamento delle testate in due grandi newsroom e la conseguente riduzione del numero di direttori e vicedirettori. In un secondo momento, le due compagini giornalistiche dovrebbero confluire in un’unica struttura aziendale, Rai Informazione. Una rivoluzione in stile Bbc (ma tutta all’italiana).

Riforma informazione Rai, ok della Vigilanza

La Vigilanza Rai, che in un primo momento aveva respinto la proposta di Gubitosi, nei giorni scorsi ha dato il proprio via libera condizionato. Con una votazione unanime, la bicamerale ha invitato il vertice della tv pubblica a “procedere ad una revisione” del piano sui Tg, “con l’obiettivo di garantire il pluralismo e l’identità editoriale delle singole testate“. La risoluzione ha chiesto al dg Luigi Gubitosi di informare la Vigilanza sull’iter della riforma.

Un piccolo passo avanti. Ma la strada delle riforme è lunga e stretta. A partire da marzo, in carreggiata ci sarà pure Matteo Renzi.


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